Patent box: tasse ridotte su software e brevetti

Patent box: ecco come accedere al nuovo regime di tassazione agevolata dei redditi derivanti dall’utilizzo dei beni immateriali (software, marchi, brevetti ecc.).

Il Patent box è la nuova agevolazione per i redditi derivanti dall’utilizzo di beni immateriali (software coperto da copyright, brevetti industriali, marchi d’impresa, disegni e modelli, nonché da processi, formule e informazioni relative ad esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili), che concorrono al reddito complessivo in misura parziale. e consiste nella parziale detassazione dei redditi in oggetto, ricalcolati sulla base di un apposito coefficiente. In caso di utilizzo diretto, verrà esclusa la parte di reddito determinata in contraddittorio con l’Agenzia delle Entrate sulla base di una procedura di ruling.
Prevista dal comma 39 dell’articolo 1 della Legge 190/2014 (Stabilità 2015), l’agevolazione è diventata operativa dopo l’approvazione del modello attuativo del MiSE (30 luglio 2015). A novembre, l’Agenzia delle Entrate ha inoltre approvato lo schema di comunicazione da utilizzare per i primi due periodi d’imposta successivi a quelli in corso al 31 dicembre 2014. A partire dal terzo, l’opzione andrà invece comunicata in dichiarazione dei redditi a decorrere dal periodo d’imposta al quale la stessa si riferisce.

La comunicazione
Nel modello di comunicazione devono essere indicati i dati anagrafici del soggetto che esercita l’opzione e dell’eventuale rappresentante firmatario. Deve essere riportato, inoltre, l’impegno alla presentazione telematica da parte dell’eventuale intermerdiario incaricato. La comunicazione si presenta dunque in via telematica, direttamente o tramite incaricati, utilizzando il software Patent box disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate, ottenendo regolare ricevuta.

Agevolazione fiscale
Chi sceglie di adottare il regime del Patent box ha diritto a una parziale esenzione su IRES, IRPEF e IRAP sui redditi da uso diretto o in concessione a terzi sui beni immateriali. L’opzione può essere esercitata dai titolari di reddito d’impresa che svolgano attività di ricerca e sviluppo, indipendentemente dal tipo di contabilità e dal titolo giuridico in virtù del quale avviene l’utilizzo dei beni. La percentuale di esenzione varia in base all’anno di riferimento:

30% del reddito agevolabile nel 2015;
40% del reddito agevolabile nel 2016;
50% del reddito agevolabile dal 2017.
Sono escluse dalla formazione del reddito anche le plusvalenze derivanti dalla cessione dei beni stessi, a condizione che almeno il 90% del corrispettivo derivante dalla loro cessione sia reinvestito, prima della chiusura del secondo periodo d’imposta successivo a quello nel quale si è verificata la cessione, nella manutenzione o nello sviluppo di altri beni immateriali. Diversamente, il reddito dovrà essere aumentato dell’importo della plusvalenza che avrebbe concorso a formare il reddito nel periodo d’imposta in cui è stata realizzata.

Il bonus
L’opzione non va necessariamente esercitata con riferimento a tutti i beni immateriali detenuti. Gli elementi utili alla quantificazione del bonus per l’anno d’imposta 2015, inoltre, potranno essere individuati anche successivamente all’esercizio dell’opzione: qualora il contribuente giunga alla considerazione che non risulta possibile o conveniente operare la variazione in diminuzione nella dichiarazione dei redditi, non andrà incontro ad alcuna conseguenza.

Beni agevolabili
Software protetto da copyright;
brevetti industriali inclusi quelli per invenzioni per modello di utilità, per varietà vegetali, topografiche e di prodotti a semiconduttori;
marchi inclusi quelli collettivi registrati o in corso di registrazione;
disegni e modelli giuridicamente tutelabili;
know-how giuridicamente tutelabile, compreso quello commerciale o scientifico, considerato come informazione segreta.

Fonte: P.M.I.

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